Ancona

Comune di AnconaRTEmagicC_ancona_01.gif Largo XXIV Maggio, 1 – 071 222 1

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Uno dei principali porti d’Italia ed è capoluogo dell’omonima provincia e della regione Marche. Caratterizzata dalla posizione a picco sul mare, dal centro ricco di storia e monumenti, dai parchi semi-urbani ben conservati e dai pittoreschi dintorni della costa del Conero. Protesa verso il mare, la città sorge su un promontorio a forma di gomito piegato, che protegge il più ampio porto naturale dell’Adriatico centrale. I Greci di Siracusa, che fondarono la città nel 387 a. C. notarono la forma di questo promontorio e per questo motivo chiamarono la nuova città Αγκών, “ankon”, che in greco significa gomito. L’origine greca di Ancona è ricordata dall’epiteto con la quale è conosciuta: la “città dorica”. Oggi arricchita dai 49 Comuni, la provincia di Ancona è una realtà politica ed istituzionale ben presente sul territorio, attiva in tutti i settori della vita pubblica.

IL PORTO DI ANCONA

I rioni storici, arrampicati su varie colline, si affacciano sull’arco del porto come intorno al palcoscenico di un teatro… Dal suo porto partono ogni anno circa un milione di viaggiatori diretti soprattutto in Grecia e Croazia, ma anche in Albania, Turchia e Montenegro; è infatti il primo porto RTEmagicC_Ancona-porto.jpgadriatico per numero di imbarchi, e uno dei primi per le merci e per la pesca. Parte del territorio di Ancona rientra all’interno del Parco regionale del Conero, caratterizzato da ampi boschi sempreverdi di macchia mediterranea, da scogliere a picco sul mare, da spiagge raggiungibili solo a nuoto, da una campagna di alto valore paesaggistico e ricca di prodotti tipici, come la lavanda, il miele, l’olio, i legumi. Peculiari del territorio sono anche la lavorazione della carta a Fabriano e quella degli strumenti musicali a Castelfidardo e Osimo. La città possiede varie spiagge; la più centrale è quella del Passetto, tipica spiaggia di costa alta, ricca di scogli, tra i quali la Seggiola del Papa (uno dei simboli della città), lo scoglio del Quadrato, molto apprezzato per la possibilità di tuffarsi nell’acqua profonda. A Nord del porto la costa è bassa. In questa zona da ricordare è la spiaggia di Palombina, sabbiosa, di carattere urbano e con un’aria vivacemente popolare, in vista del Golfo Dorico e bordata dalla linea ferroviaria. Il territorio cittadino è caratterizzato da un’alternanza di fasce collinari e di vallate.

UNA STORIA BEN CONSERVATA

Pinacoteca civica Francesco Podesti: situata all’interno di palazzo Bosdari, in via Pizzecolli. Tra le altre possiamo trovare opere di Carlo Crivelli, del Tiziano, di Lorenzo Lotto, del Guercino, di Sebastiano del Piombo, di Orazio Genitileschi, di Andrea Lilli, di Francesco Podesti. Duomo di San Ciriaco: indispensabile la visita sul colle Guasco della Cattedrale, affacciata sul golfo ed il porto, e da dove si domina la città. Prima antico tempio di Afrodite RTEmagicC_duomo_ancona.jpgin epoca greca, in seguito basilica di San Lorenzo nel VI secolo e infine Duomo di Ancona dedicato a San Ciriaco nel 1017, è un classico esempio di arte romanica in cui si intrecciano elementi bizantini e gotici. Bellissima la facciata con portico ad archi concentrici e colonne sorrette dalle statue di due leoni. Nei suoi sotterranei sono visibili tracce delle precedenti e remote edificazioni su cui sorge l’attuale edificio. La locazione fa del Duomo un romantico punto di riferimento poichè da qui si possono ammirare dei meravigliosi tramonti sul golfo ed il viavai delle navi del porto. Museo diocesano: allestito nel vecchio Episcopio situato nel piazzale del Duomo alla sua sinistra. Ricco delle testimonianze di una fede che ha origini antichissime, essendo legato l’arrivo del Cristianesimo al protomartire Santo Stefano, comprende una collezione di sculture, di dipinti, di oggetti sacri e i resti delle chiese abbattute o bombardate (tra tutte le parti recuperate, suggestive quelle della storica chiesa di San Pietro). Tra i pezzi più celebri non possono non essere citati quattro arazzi dai colori vivissimi, tratti da cartoni del Rubens. Museo archeologico nazionale delle Marche: è ospitato all’interno del cinquecentesco Palazzo Ferretti, permette un interessante viaggio nel tempo grazie alle RTEmagicC_Passetto-Ancona.jpgtestimonianze ricchissime di tutte le civiltà della regione. Comprende le seguenti sezioni: Preistorica (dal Paleolitico, al all’età del Bronzo) Protostorica (sezione caratterizzante il museo, grazie ai bellissimi reperti del popolo piceno, che abitava nelle Marche nell’età del Ferro; la sezione comprende poi le testimonianze dell’invasione dei Galli). Da anni si attende la riapertura delle Sezione Greca, che esporrà i reperti della necropoli di Ancona, della Sezione Romana, pure ricchissima, della Sezione Medievale e della notevolissima collezione numismatica. Museo della città: è un museo di storia urbana, situato in Piazza del Papa. Tra i pezzi da segnalare le vedute della città di Luigi Vanvitelli e un grande plastico in legno che ricostruisce la città di Ancona nel 1844. Teatro delle Muse: la facciata domina Piazza della Repubblica ed è subito visibile a chi arriva in città dal porto. Costruito su progetto dell’architetto RTEmagicC_muse_01.jpgPietro Ghinelli di Senigallia ed inaugurato il 28 aprile 1827, dell’edificio originario è stata conservata la monumentale facciata neoclassica con timpano e bassorilievi, nonchè lo scalone d’ingresso. Dopo una lunga ristrutturazione dai danni della guerra nel ’43 e del terremoto del 1972, all’interno il nuovo teatro è stato concepito come una piazza urbana caratterizzata da due porticati laterali in pietra d’Istria. Di grande impatto l’artistico sipario tagliafuoco, con sculture in bronzo di Valeriano Trubbiani. E’ una modernissima struttura: la sala con grande palco, ha 1057 posti suddivisi tra platea e tre gallerie, c’è anche un teatro ridotto di 186 posti, tre sale prova, camerini e foyer per artisti, il grande foyer per il pubblico e il salone delle feste, gli uffici e i servizi. Il Teatro delle Muse è uno dei luoghi d’arte, musica e cultura più prestigiosi del centro Italia! Arco di Traiano: situato nel molo Nord del porto commerciale di Ancona, è un’elegante opera in marmo turco dell’architetto siriano Apollodoro di Damasco, eretto nel 115 d. C. in onore dell’imperatore Traiano, che aveva fatto ampliare e migliorare il porto della città. L’Arco di Trionfo di Ancona, snello, raffinato, armonioso ma allo stesso tempo imponenete è tra i meglio conservati degli esistenti e rappresenta certamente una delle testimonianze monumentali più preziose delle Marche romane. Vicino c’è l’Arco Clementino, del Vanvitelli, accesso sulle mura portuali.

UNA CUCINA CHE PROFUMA DI MARE…

Il simbolo universalmente riconosciuto delle tradizioni gastronomiche di Ancona è lo “stoccafisso all’anconitana”, celebrato da manifestazioni ricorrenti nell’anno e tutelato da una apposita accademia. Caratterizzato da un delizioso profumo, da una lunghissima cottura, dalla presenza di patate in pezzi grossi e da una grande abbondanza di vino ed olio di frantoio. Dopo lo stoccafisso l’altro re della cucina anconitana è il “mosciolo”, nome locale del mitilo o cozza, che da queste parti non si alleva, ma si pesca sulle scogliere naturali. Recentemente il “mosciolo di Portonovo” è stato riconosciuto come “prodotto di origine protetta”.

LA LEGGENDA DELLA “CAMPANA SOMMERSA”

Sotto lo sperone del Guasco ci sono ancora i resti di un’antichissima roccia sulla quale sorgeva la chiesa di San Clemente: con il nome della chiesa è infatti indicato lo scoglio. La chiesa non esiste più, franata secoli or sono in mare a causa dell’erosione delle onde. Secondo la leggenda la campana della chiesa è ancora nascosta sul fondo del mare, e durante le tempeste ancora si può sentire il suo suono, in mezzo al fragore delle onde. Non sono però più i fedeli ad essere richiamati, ma le creature del mare, che accorrono a frotte sotto l’antico scoglio.  

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