Belmonte Piceno


Comune di Belmonte Piceno

Piazza G. Leopardi, 6 – 0734 771100  

Nell’intenzione dei belmontesi del secolo XII la chiesa del SS. Salvatore, sul colle adiacente a Santa Maria in Muris (poi San Simone) era il punto di riferimento del nuovo castello cui fu dato nome dai coloni immigrati da Belmonte Sabino nella zona dell’abbazia di Farfa.

Già nel medioevo presso la chiesa fu stabilita la sede dell’ufficio del Sindaco, più tardi vi eresse l’abitazione un signore Brunforte ed altri ancora tanto che la piazza davanti alla pieve è delimitata dai palazzi costruiti nei secoli XV, XVIII e XX, edifici caratteristici. Fu ricostruita pure la chiesa parrocchiale dipendente dal secolo XV dal Capitolo metropolitano di Fermo, con suo stemma dell’agnello giacente sul libro dai sette sigilli e reggente la croce della redenzione.   Chiesa del SS. Salvatore: (XII secolo) era il punto di riferimento del nuovo castello cui fu dato il nome dai coloni immigrati da Belmonte Sabino, nella zona dell’abbazia di Farfa. Nel medioevo presso la chiesa fu stabilita la sede dell’ufficio del Sindaco. La chiesa antica era piccola e bassa, ma l’arcivescovo Urbano Parracioni creò lo spazio per prolungare la chiesa. L’esecuzione durò sette anni (1770-1776) e alla fine furono consegnati i magnifici dipinti di Filippo Ricci rappresentanti i santi titolari.   “Piccolo” comune dalle “grandi” qualità gastronomiche: I piatti tipici della cucina marchigiana, quali vincisgrassi, tagliatelle, coniglio in salmì, porchetta, coratella, ma tutto sembra prendere più sapore. Dalla macellazione famigliare dei suini nascono: “ciauscoli“, lonze e prosciutti i cui profumi t’innebriano. Ancora non contenti, possiamo rendere la vita più dolce con castagnole, “pistringu“, pizza coi fichi,cicerchiata e ciambellette. Le produzioni del territorio riguardano: vino, anche “cotto”, olio di oliva e farina di granoturco (mais) macinata a pietra nel locale mulino.

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