Cupramontana

Comune di Cupramontana

Via N. Sauro, 1 – 0731 786845

www.comune.cupramontana.an.it/

comune@comune.cupramontana.an.it

Cupra Montana, nel Medioevo Massaccio fino al 1861, trae il suo nome proprio dalla dea Cupra, divinità analoga alla dea Bona, Venere, Afrodite o Astarte, che presiedeva alla fecondità, alla fertilità, all’amore: un intreccio millenario sedimetatosi in tradizioni, riti, consuetudini, nomi ed espressioni che formano l’humus di una civiltà legata alla coltivazione della terra e particolarmente della vite. Furono infatti i monaci benedettiniprima, e camaldolesi poi nei secoli VIII-XI, a reintrodurre in maniera significativa nel territorio la coltivazione della vite dopo che la guerra greco-gotica del VI secolo d.C. aveva completamente distrutto l’antico municipio romano di Cupramontana, facendone perdere per secoli ogni traccia. La 
coltivazione della vite si accrebbe di decennio in decennio sulle areee lasciate libere dal dissodamento dei 13106boschi e delle selve; già nel ‘500 troviamo vigneti a coltura intensiva e viti maritate con acero campestre, tecnica questa usata fino a qualche decennio fa. Nel ‘700 si ha poi una produzione viti-vinicola abbondante con esportazione del prodotto in altre regioni. La coltivazione specifica del vitigno Verdicchio si intensifica nella seconda metà dell’Ottocento, trovando condizioni ottimalil a livello geomrfologico e microclimatico nei pendii collinari del territorio. Nei primi anni del Novecento si inizia la lavorazione industriale del vino con la spumantizzazione e l’imbottigliamento. Da oltre mezzo secolo viene riconosciuto a Cupra Montana il nome di “Capitale del Verdicchio” quale centro e zona dove vitigno e vino hanno trovato diffusione e produzione, supportate da importanti iniziative promozionali.

COSA VISITARE:

Palazzo Comunale (XVIII secolo) è uno degli edifici più importanti della cittadina. Realizzato in stile neoclassico con la torre civica a vela, conserva al suo interno la
pidi d’epoca romana e medioevale. Vi ha sede anceh la Biblioteca Comunale istituita nel 1872 con i fondi librari dell’ex Eremo delle Grotte. Ha in dotazione circa 15.000 volumi, tra cui 480 edizioni del Cinquecento ed 80 preziosi incunaboli. Notevole anche l’archivio storico comunale con documentazione catastale dal sec. XV.

Chiesa di S. Leonardo (XVIII secolo) al suo interno conserva tele di Antonio Sarti, Pietro Paolo Aquilini, Clemens Kapp, una tela su tavola di Marcantonio di Andrea da Jesi (1492) e paliotto in legno scolpito.

Chiesa di S. Lorenzo (XVIII secolo) realizzata su disegno di Mattia Capponi, per eleganza e proporzionalità è probabilmente il suo capolavoro. Vi sono conservate tele di Pietro Locatelli di Roma (1640-1710) e di Francesco Appiani (1704-1792).

Enoteca Comunale ubicata in Palazzo Leoni, è stata inaugurata nel settembre 1990. I locali opportunamente restaurati creano un clima accattivante e gentile.

Museo internazionale dell’etichetta ospitato in Palazzo Leoni (XVIII secolo), costruito su progetto di Don Apollonio Tucchi monaco camldolese, è stato aperto nel settembre 1987 ed ha un patrimonio di circa 100.000 etichette di vini provenienti da tutto il mondo.

Chiesa abbaziale del beato Angelo (Santa Maria in Serra) complesso monastico, ricordato per la prima volta nel 1180, ma certamente più antico; fu costantemente di obbedienza camaldolese. All’interno oltre al corpo del Beato Angelo Urbani martirizzato nel 1429, è visibile una pregevole tela “Incoronazione della Vergine” dipinta da Pier Francesco Fiorentino del 1496 c.a.

La tua Vacanza: Cupramontana

Contatta le strutture