Montegiorgio


Comune di Montegiorgio

Dalla sommità del paese, comunemente chiamata “Pincio” si gode un ampio panorama che si estende dal mare Adriatico ai monti Sibillini, dal monte Conero al Gran Sasso d’Italia e, di notte, si possono scorgere le miriadi di luci dei tantissimi paesi circostanti. Se si è fortunati si può vedere la luna che si riflette sull’Adriatico.

 

La fondazione di questo centro sul colle della media valle del Tenna è di origine preistorica, numerosi sono stati i ritrovamenti che sono testimoni di insediamenti romani e piceni; successivamente con l’arrivo delle autorità ecclesiastiche il centro, sito in un punto strategico, entra a far parte dei possedimenti della Abazia Farfense che ne decreta certamente una continuità economica ma che poi ne detta le vicissitudini storiche nei secoli.

Al periodo medioevale risale la struttura urbana cittadina, quando i monaci benedettini dell’Abazia fondano il convento e l’attuale Chiesa di S. Francesco,si svilupparono così centri abitati tutto intorno il centro ecclesiastico accogliendo i primi abitanti stabilitisi a fondazione di Monte Giorgio.
successivamente essere stato Feudo Farfense divenne libero comune e come ogni centro del fermano Ghibellino in un continuo alternarsi di lotte e pacificazioni tra le signorie alleate con la vicina Fermo.
Un’input economico lo diede una comunità ebrea insediatasi da Firenze a Monte Giorgio, che instaurarono qui le loro attività di concerie di pelli, le produzioni e lavorazioni di lana e tessuti e che così diede una sferzata nuova all’economia del piccolo centro.

Cosa visitare: 

La sua storia poi si accomuna con quelle di ogni centro del fermano e della Marca di Ancona, passato sotto il dominio papale fino al periodo napoleonico e risorgimentale fino all’unificazione di Italia.
Le cinta murarie del XIII e XIV sec. formano un tracciato quasi triangolare che racchiude tutto il centro storico, con le classiche quattro porte di accesso per ogni punto cardinale.

Il Palazzo del Comune attualmente è annesso alla Chiesa di S. Francesco, intitolata al Santo di Assisi per volere di Sisto V, ancora conserva al suo interno uno scalone monumentale opera di Panfilo Gentili; la suddetta Chiesa di S.Franceso del XIII sec. venne eretta nella parte più alta del centro abitato all’interno delle mura,ristrutturata poi nel XVI sec. secondo lo stile dell’epoca ad oggi conserva una capella in perfetto stile gotico inoltre al suo interno un pregiato ciclo di affreschi di Antonio Alberti da Ferrara databile intorno al 1425.

La Chiesa del S. Salvatore è risalente alla fine del ‘300,precedentemente abbattuta nel 1827 ad oggi conserva il portale d’ingresso originale ad arco. Frammenti dell’arte pittorica e architettonica dell’antico complesso ecclesiastico agostiniano sono ad oggi visibili nell’adiacente ingresso oggi ad uso di uffici.
Nella cittadina vi è anche un Teatro Comunale intitolato a Domenico Alaleona l’illustre concittadino musicista,ricavato nei locali dell’ex comune e ad oggi ancora conserva l’antica torre civica; solo sette anni prima il Comune acquistò la Chiesa di S. Francesco che oggi lo ospita nei locali dell’ex monastero.

Arco (XIV secolo) è ciò che resta del portale della chiesa di S. Salvatore, una volta annessa al convento degli agostiniani, oggi sede dell’ufficio postale e della scuola media. Della chiesa resta anche la sagrestia con un bell’affresco della “Crocifissione”.

Chiesa di S. Giovanni e S. Benedetto la sua costruzione iniziò nel 1789. Contiene opere di Luigi Fontana, la “Nascita di S. Giovanni Battista” (XVIII secolo) e un organo Morettini del 1837.

Teatro comunale edificato nel 1878 sull’area del Palazzo Civico, è decorato all’interno con pregevoli affreschi, stucchi e dorature. Annessa all’edificio è la torre civica detta “Torre de’ Palazzu”.

Palazzo Passeri residenza gentilizia del XVIII secolo, ospita l’esposizione permanente delle opere dello scultore Gaetano Orsolini nonchè mostre temporanee e manifestazioni culturali. Nel periodo estivo è punto di accoglienza turistica.

 

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