Treia


Comune di Treia

P.zza della Repubblica, 2 –  0733 218705

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L’etimologia del nome deriva da quello chella dea Trea-Jana, divinità di origine greco-sicula, che qui era venerata.

Mura turrite che evocano il Duecento, ma anche tanti palazzi neoclassici che fanno di Treia un borgo, anzi una cittadina, rigorosa ed elegante, arroccata su un colle ma razionale nella struttura. L’incanto si dispiega già nella scenografica piazza della Repubblica, che accoglie il visitatore con una bianca balaustra a ferro di cavallo e le nobili geometrie su cui si accende il colore del mattone. E questo ocra presente in tutte le sfumature, dentro il mare di verde del morbido paesaggio marchigiano, è un po’ la cifra del luogo. La piazza è incorniciata su tre lati dalla palazzina dell’Accademia Georgica, opera del Valadier, dal Palazzo Comunale (XVI-XVII sec.) che ospita il Museo Civico e dalla Cattedrale (XVIII sec.), uno dei maggiori edifici religiosi della regione. Dedicata alla SS. Annunziata, è stata costruita su disegno di Andrea Vici, discepolo del Vanvitelli, e custodisce diverse opere d’arte tra cui una pala di Giacomo da Recanati. Sotto la panoramica piazza s’innalza il muro di cinta dell’arena, inaugurata nel 1818 e poi dedicata al giocatore di pallone Carlo Didimi. 

Il “calcione” di Treia

Un saporito calzone a pasta morbida cotto al forno, caratteristico del periodo pasquale.

Racchiude al centro un ripieno di farina, uova, pecorino, zucchero e olio, che lo rende apprezzabile come spuntino o come dessert. Si accompagna, in quest’ultimo caso, con la celebre Vernaccia di Serrapetrona. La particolarità del calcione è il contrasto tra il dolce della pasta esterna e il salato del ripieno.

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