Fabriano

Comune di Fabriano

Piazza del Comune, 4 – 0732 709480

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Il primo nucleo della città di Fabriano sorge nel 411 sull’attuale sito cittadino, in quanto a seguito delle invasioni barbariche  ci fu l’abbandono dei precedenti insediamenti, che dall’età del ferro ai romani videro i due centri di Attidium e Tuficum svilupparsi a cavallo dell’Appennino umbro e marchigiano.

La popolazione di Tuficum, fonda inoltre altri insediamenti limitrofi quali Albacina, Moscano, Castelletta attuali frazioni del Comune.

Nel 571 la città entra a far parte del Ducato di Spoleto, ma con l’arrivo dei Longobardi prima e Carlo Magno poi dal 773 sorsero numerosi castelli feudali e monasteri benedettini economicamente e spiritualmente importanti in un periodo di forti lotte e insicurezze.

La Fabriano attuale è il frutto di questi periodi alto medioevali, nel quale due castelli Feudali posti sulle rive del fiume, al tempo chiamato Castellano, si unirono in un’unico centro tanto che nel XIII sec. vanta già il titolo di  Comune Sovrano.

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Tutta la struttura che si va via via sviluppando comprende già nel secolo successivo la cinta muraria che unisce i due centri fondatori, il Palazzo del Podestà, i quartieri ancora oggi esistenti quali S.Venanzio, S.Giovanni e S.Biagio, inoltre la Piazza alta nata come zona amministrativa, e la Piazza bassa in cui si sviluppano i commerci.

Fabriano importante città di “Corporazioni delle Arti” prima tra tutte quella dei Fabbri con 38 fabbrerie, una vocazione che ancora oggi la città celebra nel suo Palio cittadino di S.Giovanni. Altre importanti sono della Lana, Concia, Carta che diverrà fondamentale nella sua economia lungo i secoli a livello nazionale e internazionale.

Ma ci fu un periodo buio e di decadenza civile quando la Famiglia dei Chiavalli salì al potere e speculo’ sulla popolazione sfruttando i cittadini e la sua economia, limitò la libertà e i diritti inserendo rigide regole per gli ordinamenti corporativi, un periodo che si concluse in maniera scabrosa con la cacciata e l’uccisione dei Signori e l’insediamento degli Sforza, ma anche Francesco instaurò una politica che si tradusse in una continuazione di decadenza economica di Fabriano, tanto che i suoi cittadini e la comunità civile tutta si votarono alla Chiesa.

 Nei secoli successivi le varie lotte intestine, carestie, terremoti e la conseguente crisi economica e sociale misero alla prova il centro che in questo declino perse anche l’autonomia politica e solo verso la fine del 1700 l’industria cartaria ebbe un nuovo sviluppo grazie alla Famiglia Miliani.

Numerosi furono gli avvicendamenti politici e i passaggi di governo fino all’Unità di Italia, dallo Stato della Chiesa al Regno Italico, dal Governo di Napoli agli Austriaci, Fabriano ne esce come città coraggiosa e laboriosa che non si è mai risparmiata ne arresa anche quando le sorti storiche non le furono favorevoli.

Il centro cittadino propone al visitatore diversi itinerari da percorrere a piedi, facilitati dalle tante segnaletiche presenti, i cui punti di partenza possono essere i vari parcheggi e punti di arrivo che si trovano per facilitare la fruizione del visitatore. Risalendo verso il centro si arriva facilmente alla Piazza del Comune alla fine del Corso cittadino dove si apre ai nostri occhi un impianto medievale con la Fontana del STURINALTO (1285) simbolo cittadino, commissionata a Jacopo Grondolo che si ispirò al modello di GIOVANNI PISANO e della sua fontana di Perugia di qualche anno precedente, una tipica costruzione gotica a base ottagonale con tre vasche verticali di cui l’ultima di Bronzo. Intorno a questa Piazza troviamo numerose testimonianze di architettura civile simbolismi dei poteri cittadini che si sono avvicendati nei secoli tra loro in una antica rivalità tra poteri ecclesiastici, signorili e poi comunali, prima tra tutte alle spalle della fontana il maestoso Palazzo del Podestà (1255) un edificio tardo-gotico quindi poco decorato in pietra bianca con struttura a ponte quando anticamente vi scorreva di sotto l’antico corso d’acqua cittadino, sotto lo stesso arco caratteristiche decorazioni in affresco del XIII-XIV sec. un’imponente archittettura che sotto il periodo del Papato divenne Palazzo Apostolico.

Sulla destra della Piazza troviamo il LOGGIATO di S.FRANCESCO della metà del ‘400 pensato per collegare l’imponente Chiesa omonima andata poi distrutta con il Palazzo del Comune. Come ogni struttura architettonica locale viene poi rimaneggiato e ampliato nei vari periodi storici. Voluto da Papa Nicolò V quando trasferì la sua Corte nella città per scampare alla peste. Il monumentale PALAZZO DEL COMUNE del 1350 viene ricostruito poi nel 1690 e fu l’antica dimora della Famiglia Chiavelli. All’interno, nel cortile troviamo reperti romani degli antichi e precedenti insediamenti.A chiudere la piazza è  il PALAZZO VESCOVILE e la sua TORRE CIVICA antica residenza dei Priori prima e dei Vescovi dopo, la torre venne ricostruita a seguito del crollo nella metà del 1500.

Passando sotto l’arco del Palazzo del Podestà possiamo ammirare nella via contigua l’entrata, con il portale gotico in pietra, dell’ORATORIO DELLA CARITÀ, al suo interno decorazioni in affresco del pittore urbinate Filippo Bellini. La struttura e stata riaperta al pubblico nel 1997 dopo che sono stati spostati i documenti bibliotecari comunali che erano custoditi al suo interno.

Risalendo la salita che si trova alla sinistra del Palazzo del Podestà si arriva alla  Piazza della Cattedrale, nominata nel 1728 e intitolata Chiesa di S.Venanzio datata XIV – XVII sec. Una struttura semore tardo gotica ampliata successivamente  dall’architetto Muzio Oddi di Urbino tra il 1607 e il 1617 , allo stesso periodo risalgono le pregevoli decorazioni a stucco di Francesco Selva. Del precedente periodo trecentesco gotico sono l’abside poligonale, il chiostro e la Cappella di S. Lorenzo affrescate dal Nuzi nel 1360 ca. oltre che altrie decorazioni in affresco della “scuola fabrianese” risalenti al XIV e XV sec..

Un discorso a parte meriterebbe l’attuale mostra curata dal critico V. Sgarbi che oltre alla sua sede all’interno della PINACOTECA CIVICA ” Bruno Majolati” intitolata ” Da Giotto a Gentile” racchiude anche un percorso che si allarga ad altri siti all’interno del centro storico e in cui il critico racchiude un percorso che comprende arte pittorica e decorativa dell’affresco, arte lignea allargando i confini della mostra adun percorso di Chiese cittadine, in cui come nella Cattedrale si possono contemplare tutto l’anno opere e decorazioni, splendido esempio di quello che da numerosi studi viene definita la SCUOLA FABRIANESE uno stile gotico che riprende le peculiarità e caratteristiche della scuola Giottesca. La Pinacoteca si trova di fronte alla Cattedrale , ex Spedale di S.Maria del Gesù fu costruita nel 1456 da S. Giacomo della Marca in un suo passaggio evangelizzatore nella città di Fabriano, questa mantiene la facciata originale con ampio porticato a 5 arcate, un munumentale complesso tardo gotico che nacque per riunire tutte le strutture osoedaliere cittadine.

 

La mostra attualmente aperta è stata prorogata fino a gennaio , a seguito delle numerose presenze e consensi ricevuti a livello nazionale ed internazionale e per la prima volta porta alla luceun tratto distintivo dell’ Arte Marchigiana fin ad oggi poco valorizzato.

Tutta l’architettura religiosa cittadina fa parte di questo dialogo artistico, dalla Chiesa di S. Domenico di fabbrica gotica del 1365 ca. Dove ritroviamo lo stemma della Famiglia Chiavelli e anche qui l’opera decoratrice di Allegretto Nuzi. Nel Convento di S.Domenico ritroviamo una importante decorazione nella Sala Capitolare di Antonio da Fabriano del 1460, sempre all’interno del convento il MUSEO DELLA CARTA, un importantissimo percorso storico dei procedimenti di produzione dal medioevo e le sue evoluzioni storiche.

Nel percorso della mostra è compresa la Chiesa di S.Maria del Buon Gesù eretta originariamente come Ospedale cittadino.

Nella Chiesa di S. Agostino di fabbrica tardo duecentesca si conservano due straordinarie Cappelle gotiche affrescate dal Maestro di S. Emiliano, di scuola giottesca e un’altrettanto importante scultura lignea  nell’oratorio dipinta da Lorenzo Salimbeni da S. Severino.

Altra scultura lignea trecentesca raffigurante S.Nicola da Bari la si può trovare nella Collegiata di S.Nicolò di fondazione Benedettina, un complesso che si trova nei pressi di Piazza Garibaldi e realizzata al Maestro dei Magi di Fabriano..

Nella stessa piazza possiamo ammirare il Portico del Vasari, così titolato dopo la sua cessione allo stesso nel 1400; tanta era l’importanza delle congregazioni delle arti cittadine in quanto questo portico risalente al 1200 faceva parte del complesso economico della città in quanto questa era la piazza del mercato, una decorazione ad affresco della scuola dell’Allegretto.

È impossibile riassumere tutte le manifestazioni architettoniche della città, sia civili che ecclesiastiche, le bellezze paesaggistiche e natutalistiche , le curiosità che propone, le tradizioni, il folclore di questo importantissimo comune marchigiano, si può solo consigliare vivamente una visita e in ogni porticato o portale di chiesa, in ogni via o squarcio vi si aprirà uno spettacolo unico, un ritorno al passato al medioevo, in una passeggiata in un centro storico tutto da scoprire.

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