Monsampolo del Tronto

Il nome ha origine agio-toponimica. Monti Sancti Pauli (1100 d.C.) allude al titolare della prima hciesa castellana dalla quale il Comune prese il nome. nel XIV secolo si passò daMonte Santo Paolo a Monte Santo Polo e successivamente a Monsampolo.

Lo stemma del comune presenta tre colli che si ergono sul mare. In origine, sui tre colli era collocato l’apostolo Paolo. Numerosi ritrovamenti archeologici attestano la frequentazione umana del territorio fin dall’epoche più remote. Alcuni reperti micenei, databili al 1250-1100 a.C. documentano contatti con le Genti dell’Egeo.

A pochi chilometri da Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto troviamo un tipico borgo fortificato che ad oggi presenta ancora l’impianto che aveva nei secoli  XIV e XV e da cui si può godere di un panorama unico che spazia dalla Vallata del fiume Tronto alle  morbide colline picene, siamo a metà strada tra i Monti Sibillini con le vette del Gran Sasso e il mare Adriatico.

Questo caratteristico borgo medievale deve il suo nome alla prima Chiesa castellana appunto dedicata a San Paolo e risalente al 1100, ma le prime tracce della presenza dell’uomo in questo sito collinare risalgono alla preistoria, più precisamente ritrovamenti archeologici in seguito a scavi condotti nella località Treazzano dove è stato rinvenuto un insediamento abitativo dell’età del Bronzo con reperti di popolazione indigena miceni risalenti al 1250-1100 a.C. ed oggi conservati nel Museo Archeologico  insieme a reperti di diverse epoche tra le quali una necropoli di epoca romana del II sec. E un’altra di un insediamento piceno intorno al V secolo.

La prima memoria scritta del Castello di Monsampolo risale al 1031 quando un signore locale un certo Giso di Albeto che dona metà del territorio alla Chiesa della Marca Fermana; accadde che i tre castelli medievali originari cioè quello di S. Paolo, Castel Fano e Monte Donello rientrano nella donazione di alcuni feudatari all’episcopato di Fermo ma anche di Farfa e Montecassino. Solo nel 1299 i tre castelli vengono riuniti in un unico nucleo antico che oggi è l’attuale Monsampolo che conserva il caratteristico impianto fortificato tipico della sua funzione difensiva, con due porte una verso mare e una verso monte e i torrioni angolari, una torre di avvistamento del XIV sec conservata oggi dove si controllava il territorio comunale verso il mare Adriatico e il Regno di Napoli. Il borgo abitativo si svilupperà spontaneamente intorno alle mura fortificate.

La sua vocazione monastica in epoca medievale è testimoniata dal Cenobio di S. benedetto, ancora indipendente dall’Abazia madre di Monte Cassino all’epoca e l’unico elemente ad oggi rimasto a testimonianza di questo cenobio è l’attuale Chiesa dei Ss. Benedetto e Mauro nella località di Stella di Monsampolo del VIII-IX sec.

Una occasione di visita la merita un’altra importante chiesa dedicata a Maria Ss. Assunta che custodisce il Museo della Cripta che custodisce quattro ossari rinvenuti durante gli scavi di restauro a seguito del Sisma Umbro-marchigiano del 2003; all’interno di questi uno strabiliante ritrovamento tra le tante ossa dei vari corpi dell’ossario sono state rinvenute tre mummie conservate in modo naturale grazie alla favorevoli condizioni climatico ambientali. Le tre mummie sono ancora vestite degli abiti in fibra vegetale e testimoniano insieme a tanti altri oggetti e abiti ritrovati uno spaccato di mondo contadino medievale. I corpi ricomposti sono visitabili nella cappella della Buona Morte e l’attigua Cripta.

Altro interessante motivo di visita lo vale un percorso ipogeo che si staglia dalla parte alta del borgo al di sotto della Piazza principale, sono 120 mt di percorsi e corridoi che collegano le mura dell’antico castello che si aprono nel loro percorso su due cantine al di sotto dei due palazzi signorili che si trovano a ridosso delle mura castellane. Gli ambienti riconducibili alle residenze nobiliai hanno soffitti a volta di botte e probabilmente venivano utilizzati per la conservazione del grano. Al di sotto del Palazzo Guiderocchi partono troviamo un ambiente unico da cui partono diversi cunicoli che venivano utilizzati anche come vie di fuga dal castello medievale fino a Palazzo Malaspina. Sotto quest’ultima costruzione architettonica signorile troviamo cunicoli che partono da una profondità di 5 metri e scendono fino a 15 metri sotto il soglio stradale e sicuramente servivano anticamente sempre come vie di fuga, poi funge funzioni di cantina e dal ‘500 in poi vengono probabilmente usati come discariche di palazzo come dai reperti ritrovati durante gli scavi.

Tante le bellezze di un borgo tipico del nostro territorio, con una importante storia alle spalle che ad oggi testimonia con le sue architetture religiose e civili l’importanza nei secoli di ogni piccolo centro delle varie marche e le vicissitudini dei casati e delle signorie che avevano in questi territori i loro poteri. Ad oggi possiamo non solo godere di queste bellezze storiche e antropologiche ma anche delle bellezze paesaggistiche che incastonano come gioielli queste piccole perle preziose che conservano nei secoli un fascino di altri tempi, regalandoci scorci di straordinaria originalità e fascino.

 

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