San Paolo di Jesi

 

Comune di San Paolo di Jesi

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La sua origine è sicuramente legata alla presenza nel territorio di una piccola chiesa dedicata a San Paolo, forse appartenente a monaci. Tale circostanza ha dato origine al toponimo “Castrum Montis Sancti Pauli“, con il quale è stato denominato fin dall’inizio il primo nucleo abitato della zona.

La prima attestazione del primitivo “Castrum” si ha però solo nel 1079 ed è contenuta in un documento riguardante la cessione di alcuni beni fatta da un certo Ugo di Alberto dell’Eremo di San Giorgio in Camaldoli, mentre risale al 1275 la prima menzione di San Paolo come castello del contado di Jesi. Verso la prima metà del XV secolo, quando la città di Jesi fu definitivamente acquisita allo Stato della chiesa e al governo di un solo rappresentante, anche San Paolo riconobbe la sovranità del pontefice, mediata dalla giurisdizione esercitata da Jesi sui castelli del proprio contado. Il castello di San Paolo mantenne lo stato di appartenenza al contado jesino fino al 1808. Fu nel 1818 che per volere di papa Pio VII, il comune di San Paolo riebbe la sua autonomia fino al 1928, quando l’allora governo fascista, lo aggregò ad un altro comune, Staffolo, del quale fece parte fino al 1946 quando ritornò ad essere autonomo.

 

Chiesa parrocchiale di S. Paolo (XVIII secolo) all’interno una bella tela del Pomarancio “Madonna con Apostoli” datata 1620, il Battistero del 1708 e uno splendid organo restaurato di recente.

Chiesa della Misericordia (XVI secolo) ristrutturata alla fine dell’ottocento, è particolarmente cara alla fede dei cittadini, sorge nei pressi del cimitero.

La “Fonte pubblica” anticamente denominata fonte di S. Paolo, ha da sempre rappresentato un importante luogo di incontro tra le genti. E’ stata riaperta al pubblico nel 2001.

Vulcanelli di fango in contrada Fonte e in contrada Battinebbia. Sono fenomeni naturali di uscita di gas e di acqua dal sottosuolo che riproducono, in miniatura, le forme di vulcani.

La “Bottega del vino” inaugurata nel 1997, è situata in un angolo suggestivo del centro storico; è gestita in collaborazione con l’Associazione italiana Sommeliers.

Palazzo Bassi (XVIII secolo) dal 1997 proprietà del comune che lo sta recuperando. Nel 2003 è prevista l’ultimazione degli interni.

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