Polverigi
Comune di Polverigi
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Il nome Polverigi deriva dalla natura del terreno, su cui il paese è costruito, che è polveroso e sabbioso, specie nella parte del Roccolo e dell’attuale Villa comunale. In parecchi documenti dei secoli scorsi si trova scritto “Pulverisie” (da pulver + suff. isium). Si suppone che nell’antichità non ci fossero centri abitati, ma solo selve e boscaglie. Questo luogo solitario favorì l’arrivo di monaci eremiti e, dalla consultazione del Codice Bavaro, si apprende che intorno all’835 sulla collina esisteva la Pieve di S. Damiano, ufficiata dai monaci Avellaniti. La Pieve era compresa nella Massa Aternana, costituita da parecchi fondi rustici, ed erano di proprietà dell’Arcivescovo di Ravenna. Dopo l’anno 1000 si stava lavorando alla costruzione del castello: questo è confermato dal ritrovamento nel 1809, durante la demolizione di un fortino, di una moneta del doge Faliero dell’inizio del secolo XII e durante un’altra demolizione del 1815 si è trovato un mattone con impressa la data A.D. 1141. Alla fine del XII secolo i lavori per la costruzione del castello erano sicuramente terminati e nel 1202, proprio “Apud castrum Pulverisie” (presso il castello di Polverigi), venne stipulato tra numerose città marchigiane un patto di pace che pose termine alle lotte di Ancona e dei suoi alleati contro Osimo e Fermo. Sopra l’arco principale c’è un bassorilievo in pietra raffigurante un cavaliere armato, stemma di Ancona, testimonianza della protezione che la città esercitò sul castello di Polverigi. Dei secoli seguenti non si conoscono fatti di particolare importanza e la storia di Polverigi seguì quella di Ancona.
L’attuale complesso edilizio costituito dalla Villa della Famiglia Nappi, ora proprietà del comune e dalla Chiesa di S. Maria Maddalena, detta del Sacramento, era originariamente un convento con una chiesa annessa, dei frati eremitani di S. Agostino. La costruzione della Chiesa iniziò nella seconda metà del 1200, l’interno fu trasformato, ma conserva il pavimento e il soffitto originari. Dopo il 1815 il complesso fu acquistato dai Conti Nappi. La villa è munita di grotte che potevano essere una via di salvezza in caso di pericolo. All’interno della Chiesa del Sacramento vi sono interessanti affreschi di varie epoche. Villa Nappi è la sede di Inteatro.
Chiesa Parrocchiale di Sant’Antonino in stile neoclassico conserva all’interno la bella tela “Deposizione dalla Croce” di Ercole Ramazzani.
Palazzo Comunale all’interno è conservata una “Crocefissione” del XIV sec., affresco situato nella sala consiliare della pace.