Appignano del Tronto


Comune di Appignano del Tronto
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Un tempo Appignano di Offida (la denominazione attuale è del 1879). Il toponimo è fatto risalire dalla tradizione alla famiglia romana Appia ma, verosimilmente è una formazione prediale (indicativa, cioè, di una specifica proprietà, per lo più fondiaria). Sul finire dell’alto medioevo (dopo essere stato saccheggiato dai Saraceni), passò prima alle dipendenze di Ascoli e poi dei monaci farfensi, che lo fortificarono dotandolo di mura difensive e favorendone lo sviluppo in senso economico-religioso. Nel 1290 il castello si costituì in libero Comune dotandosi di propri statuti.

Molto diffuse sono le coltivazioni dell’olivo, del girasole, del grano e della vite. La vera “tipicità” del luogo sono i fuochi pirotecnici, arte avviata nel XIX secolo dalla famiglia Alessi e marchio ormai noto in tutto il mondo.

Chiesa di San Michele Arcangelo (XV secolo) con elementi romanico-gotici, una “Assunta” di Vincenzo Pagani del 1539 ed il quattrocentesco Reliquiario della Croce.

Chiesa di San Giovanni Battista (XIV secolo) a tre navate, con una “Pietà” coeva e “La Pentecoste”, una tela di Simone de Magistris (fine ‘500).

Chiesa dell’Assunta (XVII secolo) con annesso un campanile trecentesco, costruita sulle rovine di un preesistente edificio del XIII secolo.

Di notevole interesse anche il Convento dei Frati Conventuali, le case trecentesche e quattrocentesche del centro storico, le mura castellane, gli stemmi in travertino nel Palazzo Comunale.

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