Castelfidardo

Comune di Castelfidardo

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Il primo nucleo della città si sviluppa ai limiti di una centuriazione romana situata tra il fiume Aspio e la immensa Selva che forniva sostentamento e rifugio alla prima comunità. A seguito dell’allagamento della vallata da parte di fiumi Aspio e Musone, l’originario insediamento si sposta nell’attuale collina assumento la denominazione di “Castrum Giccardi” e, dal XII secolo quella di “Castrum Ficcardi”. Nel 1240 è distrutta da Re Enzo e poi restaurata da papa Gregorio IV. Nel 1337 passa sotto il dominio dei Malatesta e nel 1443 sotto la Signoria di Francesco Sforza. Con la cacciata degli Anconetani del 1527, “Castrum Fidardum” trova definitivamente la quiete sotto la protezione della Chiesa. Nel 1860 Castelfidardo è teatro di uno dei più grossi fatti d’arme del Risorgimento italiano tra l’esercito pontificio del Generale Cialdini. La Battaglia di Castelfidardo ha segnato la fine del dominio pontificio e ha dato i natali allo Stato italiano unito.

Porta Marina ingresso del centro storico è, insieme all’antico terziere del Cassero e Porta del Sole, ciò che rimane delle mura medioevali;

Palazzo Comunale ospia anche il Museo internazionale della fisarmonica;

Collegiata di S. Stefano – Palazzo Mordini costruito nel cinquecento è oggi sede del Museo Risorgimentale della storica battaglia del 1860;

Monumentale Chiesa di S. Francesco con il suo splendido auditorium;

Museo internazionale della Fisarmonica inaugurato nel 1981, fa rivivere l’affascinante storia della fisarmonica che a Castelfidardo si iniziò a produrre dal lontano 1863, quando Paolo Soprani fondò la prima fabbrica di produzione in serie dello strumento. La collezione in esposizione è composta da oltre centoquaranta esemplari provenienti da 18 paesi ed è impreziosita da una fedele riproduzione di una tipica bottega artigiana degli anni 30/40. Gli strumenti esposti sono tutti perfettamente funzionanti. Nel museo sono conservate anche opere di pittura e scultura (Boldini, Leger, Severini, Pigini, Bugari) oltre a tre raccolte uniche nel loro genere. Una è la raccolta di francobolli emessi da 26 stati raffiguranti la fisarmonica; un’altra riguarda le monete e le medaglie con le effigie di musicisti; la terza è una serie di circa quattrocento statuine ed icone provenienti da tutto il mondo a tema fisarmonicistico;

Museo Zambiano “Padre Francesco Mazzieri”;

Museo del Risorgimento espone documenti e cimeli della nota bataglia del 18 settembre 1860 che consentì l’annessione delle Marche e dell’Umbria all’Italia.

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