Visso

Comune di Visso

L.go G.B. Gaola Antinori, 1 –  0737 95120  

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Sembra che la città di Visso, identificabile con l’antico Vicus Elacensis, sia anteriore a Roma ed a Roma abbia dato uomini illustri quali Vipset (da cui prese il nome di Visso), che fu console romano.

Ai primi del ‘200 l’abitato fu semidistrutto da un terremoto, così fu abbandonata la collina e le nuove case vennero costruite nella conca fra le rive dei fiumi, Ussita e Nera. Unita al Ducato di Spoleto, dipese poi dai Conti feudatari dell’Alto Nera, finchè si organizzò in libero comune. Autonomo, fiero e bellicoso, fu sempre in lotta, fino alla metà del ‘500, con i comuni confinanti di Camerino, Montefortino e Norcia, con la quale, in particolare, ebbe a sistemare ogni questione con la celebre battaglia di Pian Perduto, vinta dai Vissani nel 1522. Nel 1828 fu fregiata del titolo di Città da Leone XII. Nel 1860, con l’unità d’Italia, Visso venne staccata dall’Umbria e unita alle Marche.

Palazzo dei Governatori (XIV secolo, rimaneggiato nella seconda metà del ‘500): con portici esterni, sulla facciata un epigrafe ricorda il governatorato di PIetro Mazzarino, padre del più famoso Giulio, ministro di Luigi XIII, mentre uno stemma della famiglia Boncompagni richiama l’origine vissana di Gregorio XIII.

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