Talamello

Comune di Talamello

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Le prime notizie riguardanti Talamello risalgono all’800 d.C:, pervenute dalla Carta Ravennate del 950, dal Codice Bavaro del 999 e dal Placido Feretrano.

Il territorio allora era chiamato “Pieve di S. Pietro in Culto“, si reggeva con ordinamento e leggi proprie ed apparteneva in feudo alla chiesa Feretrana, che lo passava ai Malatesta nel 1243. Fu sede dei Vescovi del Montefeltro per oltre 100 anni e del Cardinale Legato.

Il feudo nei secoli passò per varie mani: fu di Uguccione della Faggiola, dei Correr, dei veneziani, dei Montefeltro, della Chiesa ed ancora dei Malatesta, che lo vendettero ai Pamphili in parte e il resto ai Bentivoglio negli anni 1621-1655. Nel 1797 con Napoleone fu nella Repubblica Cisalpina, dipartimento del Rubicone, distretto di Mercato Saraceno e poi libero Comune del 1861 con la costituzione del Regno d’Italia.

 

Patria del formaggio di fossa:

Conosciuto come “l’Ambra di Talamello“, si tratta di un formaggio pecorino che viene stagionato in fosse scavate nel terreno tufaceo dove acquista sapore ed aroma particolare. La produzione è artigianale e spesso non riesce a soddisfare le richieste del mercato. Particolarmente indicato a fine pasto, può essere gustato con miele e marmellate.

 

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