Sant’Angelo in Vado

Nell’alta valle del Metauro sorge S. Angelo in Vado, città di fondazione romana di cui si conservano numerose tracce in tutto il territorio comunale, che hanno dato vita a numerosi studi e scavi archeologici promossi dalla Sovrintendenza di Urbino identificando e riportando alla luce nel 1999 un’area di 1000 mq nella zona chiamata “Campo della Pieve”, che venne chiamata DOMUS DEL MITO;

L’antico insediamento romano di Tifernum Mataurense del I sec d.C. prende il nome dalle decorazioni mitologiche che caratterizzano le pavimentazioni mosaicali, policromi e monocromi, inoltre decorazioni floreali, scene di caccia, marine e fantastiche ricchissime.

In questo tratto appenninico inoltre si staglia un’arteria dell’antica Via Flaminia voluta nel 220 a.C. da Gaio Flaminio che collegava anticamente le zone adriatiche con Roma e con la Pianura Padana, visibile ad oggi con le imponenti infrastrutture, adattate al territorio montano frastagliato quali ponti, gallerie, sostruzioni che caratterizzano tutta la zona  dell’alta valle del Metauro e attraverso poi la Gola della Rossa, questi tragitti componevano i vari ” Itineraria” che consentivano ai viaggiatori di pianificare il viaggio considerando i tempi e le lunghezze da percorrere e le eventuali soste.

Nel Museo Civico Archeologico ” Tifernum Mataurense ” sono raccolte le testimonianze degli insediamenti preistorici rinvenuti nelle zone a terrazzamento del fiume, inoltre in un percorso che si sviluppa in tre ampie sale viene ricostruita l’antica pianta della città romana, insieme con i reperti e manufatti di vita quotidiana, nellultima sala invece la raccolta dell’ultimo scavo del 1999 della Domus nel Campo della Pieve.

 Oltre alle sue origini preistoriche e romane S. Angelo in Vado testimonia attraverso la sua storia e architettura urbana le sue vicissitudini nell’arco dei secoli. Distrutta durante la guerra tra Bizzantini e Ostrogoti del VI sec.e ricostruita successivamente dai Longobardi che la intitolarono all’Arcangelo Gabriele da cui deriva l’attuale nome. Entrò a far parte del Ducato di Urbino quando Gentile Brancaleoni, figlia dei Signori della città, andò in sposa a Federico da Montefeltro (1437)e la città da quel momento seguì le vicissitudini e le sorti della città Ducale, solo nel 1631 Papa Urbano VIII l’Alzo a rango di Città.

Come per numerosi centri della Regione attuale anche qui lo Stato della Chiesa ha lasciato grande testimonianza della sua potenza, tradotta in un grande numero di chiese e opere d’arte conservate in esse, alcune qui di seguito meritevoli di una visita.

 La BASILICA CATTEDRALE intitolata a S. Michele Arcangelo in Piazza Pio XII, reca sulla facciata lo stemma del Papa Clemente XIV. Ricostruita interamente nel 700 a seguito di un devastante terremoto che causò la distruzione di numerose strutture cittadine a cui fecero seguito lavori di rifacimento.

Nella Basilica è custodito un dipinto su tavola datato i primi del ‘400 e attribuito alla Scuola Tardogotica di Gentile da Fabriano o Zanino di Pietro, una ” adorazione dei Magi ” del veronese Claudio Ridolfi.

Il portale ligneo della Chiesa di S. Bernardino con raffigurate le storie del Santo e di S.Francesco è uno splendido esempio dell’arte lignea locale.

La Chiesa di S.Filippo è caratterizzata dalla forma ottagonale  frutto di una riedificazione sul precedente oratorio di cui ne  resta traccia di una parte d’ingresso risalente al ‘500. Fu voluta come voto dalla Comunità in seguito alla nascita di Federico Ubaldo della Rovere nel 1605 e dedicata all’Immacolata Concezione. Il Ghiberti qui firma una sua “Vergine Annunciata ” ma riadattata a Immacolata e oggi nell’attuale oraorio. Nel 1700 fu rinominata a S.Giuseppe e poi all’attuale S.Filippo. Al suo interno affreschi e decorazioni di gusto nordico e una “Madonna degli Angeli” di Taddeo Zuccari. La copertura è stata decorata a tempera da un’artista cavaliere nordico August Albrecht Von Wallenstein, oggetto di recenti studi storici, degno di nota il linguaggio usato di stile nordico nonostante l’uso della tempera, materiale estraneo ai dipintori del nord Europa, più abituati alla pittura ad olio per evidenti motivi climatici.

Nella Chiesa di S.Chiara lungo il Corso Garibaldi a navata unica conserva ciò che resta di un’altare in maiolica bianca invetriata realizzato da Luca della Robbia.

La Chiesa di S.Maria Extra  Muros dei Servi di Maria è il primo complesso che si trova all’ingresso del paese, edificata nel 1331 in stile romanico nei secoli è stata rimaneggiata e il risultato è un interno riccamente decorato e dorato con numerosi altari. È custode di opere pregevoli quali un bronzo del Lorenzo Ghiberti (1400 ca) raffigurante la Vergine, posta nell’altare della famiglia Grifoni. Opere lignee tra cui un’armadio e un’inginocchiatoio di Zuccari Giovanpietro e la Cantora decorata dal pittore nordico Wallenstein datato 1627.

Il Convento di S.Caterina del Corso, chiamato così per distinguerlo da quello denominato delle Bastarde sempre intitolato alla Santa sito in Piazza UmberoI e così chiamato in quanto era la destinazione delle orfane della città. Ha una porta lignea con elementi scolpiti del 1500.

 Nella città vi è inoltre la presenza di un teatro riaperto nel 1983 con ampia sala e una galleria con due ordini di palchi e loggione intitolato a Federico e Taddeo Zuccari.costruito dopo il 1618 nell’attuale Piazza del Papa Clemente XIV ove si trova la sua statua. Una costruzione seicentesta con porticato colonnato e un piano superiore.

La casa dei Fratelli Zuccari noti personaggi è rimasta una residenza privata e quindi non visitabile, un’edificio del XVI sec.al cui interno è presente una parte di affresco originale.

A S. Angelo in Vado è possibile visitare previo appuntamento il Mulino Matteucci, lungo la Via Nazionale nord. Un’antico fabbricato destinato alla lavorazione e concia delle pelli nel 1926 fu trasformato a mulino e ad oggi mantiene la sua vecchia struttura con le macine a pietra.

Altra curiosità cittadina è il Museo Demoantropologico ” I vecchi mestieri” che ospita i laboratori di antichi mestieri tipici dell’antica economia rurale, è sito in Piazza Umberto ed è visitabile tutti i giorni

 

 

 

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