Amandola

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E’ il terzo comune più vasto del territorio fermano, la porta ad est del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, sito alla sinistra dell’alta Valle del fiume Tenna  poggia su tre colli sui quali anticamente sorgevano i tre castelli del Agello, del Castel Leone e del Marrubbiano dall’unione dei quali nel 1248 si è formato il Libero Comune di Amandola, nome che deriva appunto da una pianta di mandorlo cresciuta su uno di questi colli, e di cui troviamo le effigi nell’emblema cittadino;questo fenomeno dell’incastellamento nasce da esigenze di difesa del territorio da parte delle tante famiglie e piccoli centri sparsi che decidono di unirsi in un’unica unità per una maggiore sicurezza.

Questo territorio era un’importante centro di snodo dei commerci e attività già dai tempi pre- romani con fondazioni picene, rinvenuto anche un Cippo di centuriazione che attesta invece il periodo di colonizzazione romana , questo serviva appunto per tracciare i confini che definiscono il territorio centuriato , diviso in terreni di circa 700 mt ciascuno. La presenza nei  secoli e l’avvicendarsi come per tutto il territorio dell’Italia centro orientali di popolazioni barbariche quali i Goti e dei Longobardi dopo, il tutto in un breve periodo di tempo entro la seconda metà del quinto secolo, incorporato poi nel Ducato di Spoleto nel  settimo secolo e diviso successivamente tra le Marche di Camerino e di Fermo; la storia antecedente il periodo Comunale è testimoniata da una Carta del 977 compresa nel Codice dell’Archivio Diplomatico di Fermo con la quale vengono concessi beni in enfiteusi da parte del Vescovo di Fermo di ampi territori della vallata.

Dopo la nascita del Comune di Amandola e l’incastellamento di tutti i piccoli centri e famiglie che componevano il vasto tessuto sociale del territorio iniziò la costruzione delle grandi mura che raggiunsero complessivamente la lunghezza di 2230 mt con ben  5 Porte , l’unica ad oggi ancora esistente è quella titoalata a S. Giacomo. Le famiglie che formano la storia dei secoli del comune sono numerose e alcune molto importanti quali i Varano, gli Sforza con il Duca Francesco , i Borgia con Cesare detto il Valentito e non per ultima la Famiglia dei Malatesta.

RTEmagicC_amandola3.jpgNaturalmente anche questo comune marchigiano seguì le vicissitudini storiche di tutti gli altri, con l’Invasione napoleonica, lo Stato Pontificio, l’unità di Italia e la sua indipendenza, inoltre la seconda guerra mondiale lasciò qui segni indelebili del suo passaggio , nella recente storia vanno ricordate le lotte tra i Partigiani nascosti in montagna e le truppe tedesche che nel marzo del 1944 terminarono con la fucilazione di 10 uomini. Una cittadina molto attiva dal punto di vista della Resistenza che ospitò anche molte famiglie di rifugiati e profughi.

Un vero gioiello di piccoli borghi incastonati tra le morbide valli disegnate dai fiume e le creste selvagge  della catena montuosa appeninica  che incorniciano il territorio. La natura è un fattore molto importante anche dal punto di vista economico oggi con strutture turistiche ma anche per la commercializzazione del tartufo bianco, tipicità locale che si sviluppa anche in una importante fiera mercato. Accanto al turismo si sviluppa un fiorente artigianato di restauro del legno e di mobili antichi nonché un florido mercato antiquario.

A testimonianza del suo importante ruolo ecclesiastico e della presenza importante nel territorio fermano sono le numerose abazie sparse in tutto il territorio.

Non meno importanti sono due musei  che indicano l’importante vocazione contadina e agricola del territorio, uno appunto della Civiltà Contadina e un museo Antropogeografico.

Nell’ alta piazza del centro di Amandola sono racchiusi i suoi gioielli architettonici come il Palazzo del Podestà del 1352 con un torrione parzialmente ricostruito nel 1574; il Teatro la Fenice ed il Palazzo del Popolo trasformato poi in un  convento benedettino.

Per quanto riguarda le tante manifestazioni che si svolgono ad Amandola, richiamo per numerosi turisti ed appassionati non solo del suo territorio fiabesco ma anche dei suoi prodotti enogastronomici e antiquari anche una particolare festa che si svolge nel mese di luglio dedicata alla musica arte e magia dedicata alla Notte della Sibilla.

 

 

 

 

 

 

 

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