Caldarola

Comune di Caldarola

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Caldarola deve il suo nome con molta probabilità, al termine latino “calidarium” con la quale si indicava la “stanza con la vasca di acqua calda” delle terme.

La tradizione locale fa risalire le origini del paese al IV secolo d.C. quando un gruppo di cristiani, sfuggiti alle persecuzioni, edificò un primitivo centro urbano. Con maggiore probabilità il centro caldarolese è sorto, come villaggio rurale, ai piedi di una torre di difesa longobarda o bizantina in epoca precedente al IX-X secolo. Al termine del XII secolo la vicenda caldarolese si inserisce nella lotta tra il Papato e l’Impero. I Pontefici per assicurarsi la fedeltà di Camerino, infatti, concessero in feudo il territorio di Caldarola allo stato camerte.

Solo agli inizi del ‘400 il paese riuscì ad ottenere l’indipendenza sancita da papa Eugenio IV. La grande fioritura si ebbe però in pieno ‘500 ad opera della famiglia dei Conti Pallotta ed in particolare del Cardinale Evangelista, il quale, divenuto prefetto della fabbrica di San Pietro sotto il pontificato di Sisto V, ingrandì ed abbellì il castello di famiglia e trasformò radicalmente il centro urbano che, da modesto castrum medievale, divenne una spaziosa cittadina rinascimentale. La diretta soggezione alla Chiesa del comune di Caldarola perdurò fino al 1799, anno in cui il dominio pontificio fu abbattuto dalla rivoluzione francese.

Terminata la parentesi “napoleonica”, il paese ritornò allo stato pontificio fino al 1861, anno in cui la terra marchigiana venne annessa al regno d’Italia.  

 

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