Monterado

 

Comune di Monterado

Piazza Roma, 23 – 071 7957135

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comune.monterado@provincia.ancona.it

Si ritiene che la zona di Monterado sia stata abitata fin dall’antichità, in base ai reperti archologici rinvenuti presso la zona di Ripabianca. Molte ipotesi sono state avanzate circa l’origine del nome e quella di Monte Arato è ritenuta la più vicina alla realtà considerando che dopo le invasioni barbariche, il territorio era diviso in fondi ben coltivati all’ombra di Chiese e Monasteri. L’anno 1267 viene generalmente indicato come quello di nascita del borgo. Già libero comune, Monterado presenta una storia comune a quella di Senigallia, Castelcolonna e Ripe. Nel XVII secolo entrò a far parte dello Stato della Chiesa e inserito nella legazione di Urbino. Ritornò sotto lo Statuto Pontificio dopo la parentesi rivoluzionaria e napoleonica. Nel 1860 fu annesso al Regno d’Italia. Un antico borgo medievale con le piccole vie lastricate di pietra, al centro del Palazzo Cinciari seicentesco che incorpora i resti di una fortezza del Quattrocento, attorno il grande bosco che si distende verso la vallata, punteggiata dalle case degli agricoltori.

Un antico borgo con le tracce delle antiche mura, con la sua saggezza di vita, non casualmente inserito nel paesaggio, che permette di approfittare del mare, a poca distanza, se

nza dover convivere necessariamente con la nevrastenia da abbronzatura. Monterado è un piccolo centro collinare attivo e vivace posto sul versante destro della Valle 

 del Cesano, a quindici chilometri da Senigallia: l’aria buona, la posizione, la cordialità degli abitanti, la serena atmosfera di vita ne fanno un luogo adatto a una gita o a un soggiorno tranquillo e riposante. Si ritiene che la zona di Monterado sia stata abitata fin dall’antichità sulla base dei reperti rinvenuti presso la zona di Ripabianca, tra i quali oggetti in ceramica a decorazione impressa, che ci forniscono un quadro abbastanza chiaro delle prime civiltà agricole delle Marche, insieme alle ceramiche tipo Ripoli e tipo Lagozza dello stanziamento di S. Maria in Selva di Macerata. Ai nostri giorni si presenta al visitatore come un luogo serenamente attivo. All’agricoltura, un tempo unica risorsa della zona, si sono venute affiancando attività artigianali e industriali esplicate soprattutto nei settori metalmeccanico, chimico e calzaturiero. Sono attivi alcuni centri culturali come il Centro Sociale di Educazione permanente che dispone anche di una Biblioteca. E’ stata aperta una palestra polivalente, campi da tennis e giochi di bocce si sono affiancati al campo di calcio. Manifestazioni di varia natura costituiscono occasioni di arricchimento culturale e di svago per cittadini e turisti.

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