Pian di Meleto
Comune di Pian di Meleto
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Pian di Meleto sorge su di un impianto urbanistico ortogonale, promosso dai Rettori della Massa Trabaria. Fece parte della contea dei Conti Oliva e passò alla chiesa nel 1574. Il castello, con caditoie e merli ghibellini, sorse sui ruderi di un fortilizio innalzato sotto i Franchi. Distrutto da Francesco Sforza nel 1445, fu riedificato forse da Simone di Giorgio Ferrucci, nel 1473 come abitazione comitale degli Oliva. Poco distante da Piandimeleto è la frazione di San Sisto, antico castello e sede di una delle più famose mostre micologiche regionali. In frazione Monastero si trova l’Abbazia benedettina di S. Maria del Mutino, edificata (forse) nel 1125 sui resti di un pre-esistente tempio pagano dedicato al dio Mutino, che incorporò nel 1462 l’Abbazia del Sasso Simone. Trattasi di un complesso che rappresenta un importante tassello di storia della Massa Trabaria e del Montefeltro.
Castello dei Conti Oliva (XIV secolo) dopo un lungo e attento restauro, è tornato al suo splendore. Negli ampi saloni sono stati allestiti: il Museo di Scienza della Terra e il Museo del Lavoro contadino considerati tra i più qualificati delle Marche. Annessa al primo museo è la biblioteca di scienze della terra con oltre 1.000 opere specifiche.
Chiesa parrocchiale monumentale (XIII secolo) al suo interno un affresco del 1576 e alcuni frammenti di affreschi del ‘400. Sulle pareti le lastre tombali gotiche degli Oliva.
Casa della 7° opera di misericordia ospita la Biblioteca Ubaldiana (oltre 10.000 volumi) e una raccolta d’arte: reperti archeologici, sculture, ceramiche, ecc. che fanno parte di un recente lascito.
Museo del Fungo in località S. Sisto, patria della famosa Mostra Regionale del Fungo, è ospitato nella ex parrocchiale e contiene calchi in gesso di tutti i funghi rintracciabili nella regione e in Italia.
Abbazia benedettina di S. Maria del Mutino (XII secolo) in località Monastero è stato un complesso di grande importanza religiosa e politica ai tempi della Massa Trabaria, ora in forte degrado. E’ stata edificata sulle rovine di un tempio dedicato al dio Mutino e la chiesa abbaziale conserva pregevoli opere d’arte.
